Nel giro di soli 10 anni, siamo passati dai tradizionali collegamenti Internet basati su tecnologia ADSL (7 Mbit/s di velocità di download in media) alle rivoluzionare connessioni FTTH, capaci di trasferire dati al ritmo di 2.5 Gigabit al secondo.
Un incremento delle prestazioni più che significativo, ma che non ha quasi per nulla influito sul prezzo dei canoni di fornitura, rimasti sostanzialmente invariati.
Se è vero che la velocità di collegamento è un elemento importante in fase di valutazione di un’offerta, sono in realtà ben altri gli aspetti che rendono una connessione Internet davvero professionale e affidabile. E mi riferisco, ad esempio, alla percentuale di Banda Minima Garantita legata alla soluzione di connettività scelta o alla rapidità d’intervento del servizio di assistenza tecnica.
Nonostante questo, nel mercato dell’Internet per le aziende è ancora oggi molto difficile trovare offerte commerciali in cui siano messi in risalto certi aspetti.
E il perché è presto detto…
La velocità e il prezzo attirano, la stabilità no
A forza di osservare l’attività promozionale degli operatori dominanti e ragionare sui messaggi (più o meno espliciti) veicolati negli spot pubblicitari – uno su tutti: “Più velocità = Più qualità” – sono arrivato a pormi una specifica domanda: non sarebbe più corretto e utile promuovere i propri piani di abbonamento ponendo l’accento, anziché sul prezzo e la velocità di collegamento, sulla quantità di ore all’anno – il cosiddetto “uptime” – per cui il servizio è garantito?
Immaginate, ad esempio, di incrociare un’offerta commerciale che reciti:
“Caro amico, con la nostra connessione Internet andrai veloce come un razzo, ma ricorda che il nostro servizio è garantito solo per 351 giorni all’anno. Quindi, su 365 giorni totali, sappi che per 2 settimane potresti rimanere senza Internet!”
Vi affidereste mai a un operatore che si pone in questi termini? Secondo me no.
Eppure, ogni volta che sottoscriviamo un contratto basandoci unicamente sul prezzo e la velocità di collegamento, è esattamente ciò che facciamo.
Quanto costa alla tua azienda stare senza Internet?
Avete mai provato a calcolare quanto vi costerebbe, in termini di perdita di produttività, una singola ora senza connessione Internet?
E ancora: volendo azzardare una stima, per quanto tempo potreste permettervi di rimanere offline, prima di cominciare a perdere fatturato?
Le aziende che hanno scelto di dotarsi di un collegamento Internet dedicato certi conti se li sono fatti, e facendoli hanno capito che non sarebbe stato affatto conveniente rischiare di rimanere offline. Neanche per un singolo giorno.
Una valutazione, questa, che le ha portate a scegliere soluzioni che fossero prima di tutto stabili, non veloci. E con un serio servizio di assistenza a supporto.
Il prezzo della continuità di lavoro
Volendo essere ancor più specifici, un’azienda desiderosa di essere sempre online dovrebbe dotarsi di almeno due diversi collegamenti Internet: un collegamento primario, dedicato, stabile e moderatamente veloce, e un collegamento secondario – o “di backup” – magari più veloce del primo, ma meno “blindato”.
Solo con un assetto di questo tipo, infatti, si può essere certi di non correre il rischio di rimanere al buio e dover fermare la propria produzione.
Prima di lasciarci, voglio porvi una domanda: quanto sareste disposti a spendere per avere un servizio di connettività che vi garantisca di essere sempre online?
Se ve lo chiedo non è perché voglio farmi gli affari vostri, ma perché in giro ci sono un sacco di imprenditori e professionisti convinti del fatto che, pagando circa 30€ al mese o meno, la loro continuità di lavoro sia una botte di ferro.