Se si prova a verificare la copertura Internet in una determinata zona (es. l’indirizzo della propria azienda) attraverso uno dei tanti strumenti disponibili online, può capitare di imbattersi nella dicitura “Fibra ILC“.
Ma quale tipo di connettività identifica questa sigla e cos’è la fibra ILC?
Ebbene, le connessioni in fibra ILC (In-Line Compounded) sono quelle in cui il collegamento tra la centrale dell’operatore e l’utente fruitore del servizio avviene in modo diretto ed esclusivo, grazie alla stesura di un apposito cavo in fibra ottica. In pratica, la presenza della dicitura “fibra ILC” sta a indicare che nell’area oggetto della verifica è possibile attivare una connessione in fibra ottica dedicata.
Chiarito questo, è importante sapere che non tutti i collegamenti in fibra ILC – e quindi in fibra ottica dedicata o “a progetto” – sono uguali, ma si distinguono in base della maggiore o minore vendibilità del singolo circuito.
Mi spiego meglio: a ogni fibra ILC viene assegnata una classe, la quale può essere identificata da una lettera (A, B, C o F) o dalla combinazione tra una lettera e un numero (A1, B1 e C1). Tale classe viene chiamata “fascia circuiti” e, volendo semplificare il discorso, più ci si allontana dalla fascia A, maggiori saranno i tempi di attivazione del collegamento, nonché i costi di realizzazione a carico dell’ISP.
Dal punto di vista dell’utente finale, quindi, far attivare un nuovo collegamento in fibra ILC di fascia C, C1 o F significa – ahimè – dover attendere e spendere più di quanto non debba fare un utente collocato in fascia A, A1, B o B1.
Infine, è altrettanto importante sapere che, prima di presentare il preventivo per la realizzazione di un nuovo circuito classificato in fascia F, oltre alla tradizionale verifica tecnica, l’Internet Service Provider si curerà di effettuare un opportuno studio di fattibilità. Non sempre, infatti, si hanno a disposizione tutte le informazioni del caso, quindi è bene procedere con precisione e accortezza.