Lo avrete notato anche voi: il prezzo dei collegamenti Internet dedicati, sia in fibra ottica che su ponte radio, ha subito negli ultimi anni un graduale ma sensibile calo.
Siamo davvero sicuri, però, che alla riduzione dei prezzi non sia corrisposta anche una diminuzione della qualità dei servizi? E se, invece, alcuni operatori “poco cristallini” avessero modificato le loro offerte ritoccando al ribasso alcuni elementi poco in vista? Elementi come i servizi accessori, ad esempio, o magari la sempre cara Banda Minima Garantita, i tempi di latenza o lo SLA.
Al fine di diradare ogni dubbio, cerchiamo di capire insieme cosa sta realmente accadendo e come difendersi dalle offerte ingannevoli e gli operatori “furbetti”.
Cos’è e come funziona la Shrinkflation
Avete mai sentito parlare del fenomeno della Shrinkflation?
Se la risposta è “no”, lasciate che vi spieghi brevemente di cosa si tratta.
Frutto della commistione tra il verbo “shrink” (“restringere”) e il sostantivo “inflation” (“inflazione”), il termine Shrinkflation identifica una subdola strategia commerciale che molti produttori – specialmente in ambito alimentare, ma non solo – hanno cominciato ad adottare già da diversi anni e che ha il duplice scopo di contrastare l’aumento dell’inflazione e mantenere inalterati i ricavi.
In pratica, secondo il principio della Shrinkflation, il produttore “furbetto” mette sul mercato un formato che, a livello di confezione e prezzo, è identico alle versioni precedenti, ma che al suo interno contiene una minore quantità di prodotto.
Grazie a questo “barbatrucco”, il consumatore medio, che raramente va a leggere le informazioni riportate sulle etichette, è convinto di acquistare lo stesso prodotto di sempre al prezzo a cui è ormai abituato, quando invece non è affatto così!
Il risultato sarà che il prodotto acquistato nel nuovo formato si esaurirà prima, e quindi il consumatore sarà costretto a ricomprarlo con maggiore frequenza.
Una strategia commerciale a dir poco infima, non vi pare?
La Shrinkflation applicata alle telecomunicazioni
Ecco, qualcosa del genere sta accadendo anche nelle TLC, dove servizi di connettività di basso livello vengono “riconfezionati” come professionali.
Nella maggior parte dei casi, il costo della fornitura rimane invariato – o, al massimo, viene solo leggermente ridotto – ma in compenso vengono eliminati o ridimensionati tutti quei servizi e quelle garanzie che, di fatto, distinguono una fornitura di connettività realmente professionale da una che è solamente modesta.
Di seguito, alcune informazioni sui collegamenti dedicati che è bene tenere a mente e che vi eviteranno di incorrere in brutte o bruttissime sorprese.
I collegamenti punto-punto e quelli FTTO non sono la stessa cosa
Come ormai dovreste sapere, le connessioni Internet dedicate hanno una caratteristica fondamentale: il circuito e gli apparati sono ad uso specifico ed esclusivo del cliente finale. Niente tracciati condivisi e centrali intermedie, quindi.
Dato questo, se un operatore dovesse offrirvi una fornitura di connettività di tipo FTTO (Fiber To The Office), sappiate che non si tratta di una linea dedicata, in quanto la stessa non prevede il collegamento diretto con la centrale dell’operatore.
La Banda Minima Garantita deve essere del 100%
Se una connessione Internet è realmente dedicata, allora la famigerata ed essenziale BMG (Banda Minima Garantita) non può che essere del 100%.
Attenzione, quindi, perché se un ISP vi offre un collegamento dedicato da 1 Gbp/s, ma la Banda Minima Garantita è solo del 10%, è molto probabile che alla stessa centrale siano già collegate almeno altre 10 utenze. E quindi “linea dedicata” cosa?
I tempi di latenza devono essere prossimi allo zero
Come correttamente riportato su Wikipedia, nel linguaggio delle telecomunicazioni si definisce latenza “l’intervallo di tempo che intercorre fra il momento in cui viene inviato l’input/segnale al sistema e il momento in cui è disponibile il suo output”, e che nei collegamenti dedicati punto-punto si attesta intorno ai 5ms.
Ne consegue che, se un’offerta riporta una latenza che supera di molto i 5ms, allora quella che vi stanno proponendo non è una connessione Internet dedicata.
I tempi di intervento non devono superare le 4 ore
Come già specificato in passato, lo SLA (Service Level Agreement) definisce a livello contrattuale quali siano i tempi di intervento in caso di disservizio, i quali, in presenza di una connessione dedicata, si attestano mediamente intorno alle 4 ore.
Se, quindi, nell’offerta a voi destinata dovessero essere riportati tempi d’intervento superiori alle 4 ore, significa che l’operatore non ha predisposto tutti quegli accorgimenti tecnici e procedurali utili a tenere sotto controllo il servizio.
La fornitura deve includere il monitoraggio proattivo
I circuiti e gli apparati su cui poggia un collegamento dedicato devono essere monitorati costantemente. Se così non fosse, infatti, potreste ritrovarvi vittime di continui guasti, i quali aumenterebbero considerevolmente tempi di downgrade.
Una vera connessione a progetto prevede sempre il servizio di monitoraggio proattivo, quindi verificate che sia incluso all’interno dell’offerta.
Oltre al collegamento principale, deve esserne fornito uno di backup
Visto che nessuno è perfetto e che, nonostante il continuo monitoraggio degli apparati e dei circuiti, un guasto può sempre capitare, è bene che l’offerta preveda la fornitura di almeno una linea di backup. O magari due, tanto per essere sicuri.
L’ottimo sarebbe che le linee di backup fossero diversificate, ad esempio: una linea su wireless condiviso e un’altra come collegamento KA-SAT, ovvero satellitare.
Mai senza un adeguato sistema di protezione dagli attacchi DDoS
Riuscire a prevenire e disinnescare tempestivamente gli attacchi informatici, ormai sempre più frequenti, massicci e distruttivi, è estremamente importante.
Abbiate cura, quindi, di verificare che la linea proposta dall’ISP sia dotata di un sistema di protezione dagli attacchi DDoS, così da poter dormire sonni tranquilli.
Zero ticket, ma assistenza diretta al cliente
Offrire un servizio di assistenza che poggia solo su un banale call center, il quale non fa altro che aprire ticket su ticket, non può essere considerato “professionale”.
Gli operatori che erogano connessioni punto-punto permettono ai propri clienti di comunicare direttamente con chi agisce sugli apparati e i circuiti, così da poter intervenire tempestivamente su eventuali problematiche e disservizi.
Perché preoccuparsi? Meglio scegliere FOL.it!
Giunti al termine di questo lungo ma necessario approfondimento, non mi rimane che invitarvi a scegliere la vostra nuova connessione dedicata con la massima accortezza, prestando attenzione a ognuno dei punti esaminati finora.
Per qualsiasi chiarimento, dubbio o curiosità sui collegamenti dedicati in fibra ottica o ponte radio, scriveteci! Il team di FOL.it è sempre a vostra disposizione.
Buona navigazione!