Se lo analizziamo dal punto di vista geografico, l’Italia è un Paese estremamente complesso. Uno di quelli in cui pianure, colline e rilievi montuosi si incontrano in aree dall’estensione spesso ridotta, dando luogo, da un lato, a panorami unici e mozzafiato, mentre dall’altro a problemi logistici e progettuali che, come ovvio, complicano anche la realizzazione di opere e infrastrutture di telecomunicazione.
Data la particolare e variegata conformazione del nostro territorio, i collegamenti Internet via ponte radio hanno via via conquistato un ruolo di primissimo piano nella realizzazione della rete Internet nazionale. Vero è, infatti, che sia molto più conveniente erigere tralicci capaci di “scavalcare” le catene montuose, anziché scavare chilometri di tracciati e posare altrettanti cavi in rame o fibra ottica.
Guardando al presente, la prova della grande rilevanza ricoperta dalle cosiddette “connessioni senza filo” la troviamo, ad esempio, nella Strategia Nazionale per la Banda Ultralarga (più comunemente detta “Piano BUL”), dove la quota di accessi alla rete Internet attraverso tecnologie wireless (alias FWA) si attesta sul 30%.
Cos’è e come funziona un collegamento su ponte radio
Ora che abbiamo definito l’importante ruolo dei collegamenti via etere, vediamo più nel dettaglio come funziona una rete di accesso a Internet costruita su ponte radio e quali vantaggi offre. Per farlo, partiamo come solito dalla definizione:
In telecomunicazioni il termine ponte radio si utilizza per indicare una connessione wireless a radiofrequenza o microonde tra punti normalmente fissi (radiocollegamento), realizzata a mezzo di una opportuna infrastruttura di telecomunicazioni, al fine di trasmettere a distanze altrimenti non raggiungibili informazioni di fonia, video o dati opportunamente modulati, sotto forma di una radiocomunicazione. Rappresentano spesso le strutture portanti della rete di trasporto wireless a supporto della radiodiffusione e telediffusione.
Fonte: Wikipedia
Volendo tradurre in parole povere, quello via ponte radio è un tipo di collegamento in cui due o più torri – dove con “torri” intendiamo tralicci in metallo come quelli che si vedono lungo le autostrade o in cima ai monti – comunicano tra loro attraverso apposite antenne alimentate elettricamente, le quali anno il compito di emettere, ricevere o “rimbalzare” da un punto a un altro un segnale a onde radio.
I ponti radio come mezzo trasmissivo di Internet
Così come avviene per la telediffusione e la radiodiffusione, i collegamenti via ponte radio possono essere sfruttati anche per trasmettere il segnale Internet e distribuirlo tra i poli di proprio interesse, come abitazioni, scuole, aziende, ecc.
Le strutture che desiderano sfruttare questa tecnologia non devono fare altro che installare un’antenna ricevente sul proprio tetto e orientarla il modo tale che traguardi – punti dritto per dritto, in pratica – l’antenna trasmittente.
Dal punto di vista strettamente tecnico, i ponti radio commerciali sfruttano intervalli di frequenze elettromagnetiche che vanno da N megahertz fino a decine di gigahertz (tra i 4 Ghz e i 38 Ghz, di solito) e il cui utilizzo è regolamentato da norme statali. In Italia, l’assegnazione e gestione delle frequenze è affidata al Ministero dello Sviluppo Economico.
Infine, per quanto concerne le nostre offerte di connettività via ponte radio, abbiamo il vantaggio di lavorare con un’infrastruttura proprietaria che copre l’intero territorio nazionale e che è costituita da due dorsali in fibra ottica non condivisa e una terza dorsale di supporto, stavolta basata su radioonde.
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